Le origini del Carnevale

Il Carnevale dalle origini alla pandemia

Quali sono le origini del Carnevale?

Diciamoci la verità…di sicuro il Carnevale di quest’anno non riceverà il “premio allegria del secolo”, ed i motivi, purtroppo, li conosciamo molto bene.

Quest’anno possiamo scordarci i maestosi carri che sfilano in piazze affollatissime… e persone di ogni genere ed età mascherate e danzanti in giro per le strade di ogni città.

Chi, nella propria esistenza, non ha mai provato almeno una volta l’ebbrezza di fingere di essere qualcun altro?

L’utilizzo del travestimento e della maschera è molto importante. Vestirsi da qualcun altro, nascondere l’identità, vuol dire prendersi una pausa dalla propria personalità e concedersi una divagazione rispetto alla vita quotidiana.

Da dove ha origine il Carnevale?

da dove ha origine il carnevale che conosciamo oggi?

Secondo la credenza comune si tratta di una ricorrenza cristiana che precede l’inizio della Quaresima, ossia 40 giorni prima di Pasqua.

Il termine carnevale deriva dal latino: “carnem levare” , che significa proprio “togliere la carne”, infatti nel periodo della quaresima questo alimento veniva eliminato.

I primi festeggiamenti di questa festa risalgono nel periodo del Medioevo, precisamente al VIII secolo, quando per l’occasione venivano organizzati banchetti con cibi e bevande prima del digiuno. Durante questo periodo veniva sovvertito l’ordine sociale e si nascondeva l’identità dietro una maschera.

Questa celebrazione rappresentava un periodo di pace e libertà, in cui ogni individuo si lasciava andare a momenti di pura spensieratezza ed innocente allegria.

Lo spirito della festa era quello di livellare l’ordine delle cose, ribaltare la realtà con la fantasia e travestirsi da ciò che non si era. Ad esempio i popolani potevano per poche ore divertirsi senza pensieri e sentirsi al pari dei potenti…ognuno, anche il più povero, poteva fingere di essere il Re!

Carnevale Cristiano o Pagano? Dalle origini a oggi

Le origini del carnevale Pagano che si festeggia ancora oggi in alcuni borghi d'Italia

Nonostante il collegamento alla religione cristiana, il Carnevale è considerato anche una festa pagana, visto che si celebrava prima del Cristianesimo. Le celebrazioni infatti sono molto simili alle Lupercali, festività romane che si celebravano nei giorni nefasti di febbraio , mese purificatorio , in onore del dio Fauno nella sua accezione di Luperco , cioè protettore del bestiame ovino e caprino dall’attacco dei lupi .

Anche i Greci in questo periodo celebravano le feste di Dionisio, organizzando banchetti in cui ci si ubriacava e dove tutto era lecito. In molte altre parti del mondo, soprattutto in Oriente, c’erano molte feste con cerimonie e processioni in cui gli individui si travestivano: a Babilonia , ad esempio, non era strano vedere grossi carri simboleggianti la Luna e il Sole sfilare per le strade rappresentando la creazione del mondo.

Secondo numerose fonti, tra cui Apuleio, il “travestimento” deve essere fatto risalire a una festa in onore della dea egizia Iside, durante la quale erano presenti numerosi gruppi mascherati. Questa usanza venne importata anche nell’impero Romano: alla fine del vecchio anno un uomo coperto di pelli di capra veniva portato in processione e colpito con bacchette.

Festività che si collegano al Carnevale di oggi

le origini del carnevale quello che conosciamo oggi

Tutte queste festività sono accomunate da tratti caratteristici che appartengono oggi al Carnevale. Ad esempio in molte di esse è previsto che venga realizzato un fantoccio a cui si dà fuoco durante un rituale per purificare l’intera comunità.

Non solo: nell’antichità la maschera era usata per raccogliere le energie delle divinità e delle forze della natura. Si trattava quindi di un modo per catturarne il potere e per sfruttarlo a proprio piacimento.

Ancora una volta mondo pagano e mondo cattolico si intrecciano dando vita ad una festa che ha origini ben più antiche di quanto immaginiamo.

Infine, che origini ha il Carnevale?

Abbiamo compreso, dunque, che questa festa rappresenta l’allegria, la spensieratezza, la leggerezza… rappresenta il puro divertimento soprattutto per i bambini, ma quando si tratta di tradizioni locali da onorare, anche gli adulti non si tirano indietro e sono pronti a mascherarsi e a festeggiare… sono pronti a trasformarsi, per un giorno, in un personaggio della tradizione, della storia, della fantasia, della letteratura, del cinema, del teatro, ma anche nella parodia di ciò che accade nella vita quotidiana.

E allora, che c’è di male se per un giorno, per un solo giorno, dimentichiamo la situazione in cui stiamo vivendo e ci lasciamo andare a spensierati e goliardici festeggiamenti?

Con affetto

Speranza

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