CHI SIAMO

Chi siamo Due cugine cresciute insieme come sorelle, una vita condivisa e tante passioni in comune tra cui quella per la scrittura e la grande voglia di condividere pensieri ed esperienze con la certezza che la condivisione è crescita per chi scrive e per chi legge, è terapia per il cuore e per l'anima, è connessione con le donne e per le donne

Keren

Non è mai facile presentarsi, chissà perché quando dobbiamo scrivere di noi passiamo sistematicamente dal avere la mente totalmente vuota come se l’unica cosa che ci è rimasta in mente è il nostro nome a voler raccontare la nostra vita minuto per minuto dal primo vagito all’ultimo boccone ingurgitato un minuto fa!

Allora io ci provo a dirvi chi sono, ma sono convinta che chi veramente è Keren lo scoprirete articolo dopo articolo!

Oggi sono Keren, 42 anni, mamma, moglie, figlia, sorella, zia, amica, imprenditrice e tanto, tantissimo altro.

Ho sempre creduto che ognuno di noi sia l’insieme di tantissime persone, ho volutamente scritto OGGI SONO perché so di non essere la stessa persona di una settimana fa né quella che sarò tra una settimana.

Ebbene oggi sono principalmente mamma, moglie e imprenditrice, sono mamma di Sofia che ha 9 anni e di Rebecca che ha 6 anni e moglie di Stefano con il quale abbiamo da poco festeggiato 20 anni insieme di cui 10 di matrimonio, loro sono la mia vita, la vita personale che ho scelto nel bene e nel male, diciamocelo, la famiglia e la vita in generale non sono sempre rose e fiori eh!

Sicuramente io questo l’ho scoperto fin troppo presto, si perché dovete sapere che io non ricordo nulla della mia infanzia, fino almeno agli 8/9 anni, purtroppo quando avevo 8 anni nella mia famiglia c’è stato un violento incidente d’auto che ha coinvolto 5 delle persone a me più vicine e che ha letteralmente rivoluzionato la nostra vita e la mia mente di bambina ha totalmente cancellato, o forse solo riposto in un angolino, tutto ciò che ho vissuto prima di quel tragico giorno.

Lo so, lo so è una cosa strana, o meglio, oggi per me non lo è ma le persone rimangono sempre colpite da questa cosa, ma è così, perciò per me la mia vita parte da lì, da quel 26 aprile 1986 che ha scandito e condizionato l’inizio della mia seconda vita.

Sono stata una bambina mediamente felice, anche se molto insicura, ho capito poi nel tempo, da adulta, quanto quelle dinamiche familiari abbiano minato la mia sicurezza e la mia autostima,

sono stata un’adolescente turbolenta, anche se non ho mai dato problemi ai miei genitori devo dire che non mi sono risparmiata nulla, crescere in una grande città devo dire che da possibilità infinite.

E oggi chi sono?

Oggi sono io, sono Keren con i miei pregi e i miei innumerevoli difetti, sono una mamma innamorata, un’imprenditrice appassionata che ha scoperto solo qualche anno fa di avere un grandissimo potenziale e una capacità innata e naturale di creare formare e gestire al meglio team di persone. 

Sono una donna che ama aiutare altre donne a fare la stessa cosa, a scoprire che dentro ognuna di noi c’è un’enorme potenziale che aspetta solo di essere sprigionato, sono una collega e un’amica che non si risparmia, che sa sostenere quando serve, che non ha paura di condividere perché in questo mondo c’è posto per tutti e la condivisione non può che accrescere le persone, sono una sognatrice, una visionaria e una persona che crede ancora nelle possibilità e nella possibilità di lasciare alle mie bambine un mondo migliore!

Speranza

E’ più forte di me! Alla richiesta “Speranza, parlaci di te”, un senso di inadeguatezza ed oppressione mi assale! Ansia mista ad incertezza mi coglie e, le uniche informazioni che riesco a fornire su di me, sono quelle anagrafiche!

Bè, allora dai, per rompere il ghiaccio, partiamo da queste:

Mi chiamo Speranza (sì, hai capito bene, è il mio nome e non un cognome, un sostantivo  o la fiduciosa attesa di un bene che quanto più desiderato tanto più colora l’aspettativa di timore o paura per la sua mancata realizzazione…!), mentre scrivo ho 37 anni ma tra qualche mese, aihmè, raggiungo i 38. Sono mamma di Lorenzo e Christian, le mie due ragioni di vita, che attualmente hanno rispettivamente 10 e quasi 8 anni.

Il mio nome, durante la mia infanzia, mi ha causato non pochi imbarazzi…

Già timida di mio, la particolarità di questo nome mi faceva sentire diversa da tutte le mie coetanee… diversità che ora, invece, mi fa sentire unica e speciale.

Pazzesco come, crescendo, si cambia la prospettiva di tutto ciò che ci circonda.

Nata ad Aversa, in provincia di Caserta, all’età di 1 anno sono stata “trapiantata” dai miei genitori a Milano; nonostante ciò,  ho trascorso molto della mia infanzia e adolescenza nel mio paese di origine, con  i miei adoratissimi nonni (di cui ora sento una mancanza incolmabile) zii e cugini…una grossa famiglia che tuttora mi dona amore e sostegno.

Questo “trapianto” l’ho vissuto, per molti anni della mia vita, come uno sradicamento, uno smembramento di una sezione importantissima della mia esistenza… la mia origine!

È dall’alba dei tempi, quando i nostri antenati contemplavano con ammirazione il cielo stellato nelle notti senza luna, che l’umanità si pone incessantemente una domanda fondamentale. Questa domanda è il fulcro stesso di qualsiasi prova, grande o piccola, che dobbiamo affrontare nella vita, è l’essenza di ogni nostra scelta, è il fondamento di ogni decisione che prendiamo.

Il quesito da cui hanno avuto origine tutte le altre domande che ci poniamo da secoli, è semplicemente: “Chi sono?” 

Capite bene che, quando sei costretto a modificare la tua città di origine senza averlo minimamente deciso, una parte di te (la più emozionale e selvaggia) rimane costantemente ancorata a quei luoghi, a quelle persone e a quegli affetti che rappresentano la tua nascita, il tuo radicamento, la tua identità.

E così, sono cresciuta sentendomi nè napoletana e nè milanese, con il disagio di chi non sa a quale categoria appartiene.

Anche qui, con il tempo e con nuove prospettive, ho imparato ad apprezzare e ad amare questa “sindrome della nomade” che mi ha arricchito e fatto maturare, mixando in me tutte quelle caratteristiche tipiche di una e dell’altra zona d’Italia.

Ma da bambina non ero solo timidezza ed inadeguatezza… la continua ricerca di mondi in cui rifugiarmi per sentirmi a mio agio, mi ha condotto in vite parallele, paesi differenti,  giardini misteriosi  e con animali stupendi.

Ho iniziato ad inventare e scrivere storie che avevano sempre come protagonista una giovane principessa- guerriera in cerca della sua identità, del suo “posto nel mondo”.

La mia fantasia ed immaginazione mi hanno portato a diventare una grande sognatrice pronta ad inseguire tutto ciò che mi entusiasma, con determinazione e coraggio, alla ricerca continua della vera felicità, uno dei grandi scopi della mia vita.

Durante il periodo storico molto particolare del lockdown che ci ha visti costretti a rifugiarci in noi stessi, non potendo uscire ed interagire, la mia creatività, ispirazione e fantasia sono cresciuti esponenzialmente fino a condurmi a scrivere quello che definisco il mio piccolo grande miracolo, ossia un romanzo apparentemente romantico ma che nasconde grande introspezione e cura di sè, attraverso il meraviglioso viaggio della vita!

il titolo, “Oltre le macerie dell’anima”, contiene di per sé il senso di tutto ciò che riguarda il significato dell’esistenza…  ossia la cura di sè attraverso il superamento della sofferenza e delle difficoltà della vita!