In questi ultimi giorni tutti noi abbiamo potuto godere della luminosità e del calore del Sole poichè, proprio in questi giorni, sta avvenendo il Solstizio d’estate (Litha per i pagani o giorno di mezza estate). Ma sappiamo cos’è precisamente il Solstizio d’estate e siamo a conoscenza dell’alone di magia e mistero che circonda la leggenda di San Giovanni ad esso collegato?
Andiamo a scoprirlo insieme!
Il Solstizio d’Estate: cos’è
Il solstizio d’estate corrisponde al momento in cui il Sole raggiunge la massima declinazione positiva nel nostro emisfero; in questa posizione, i suoi raggi, a mezzogiorno, sono allo Zenit del Tropico del Cancro e la nostra stella si trova nel punto più alto della volta celeste.
Il termine “solstizio” deriva dal latino “solstitium” e significa “sole e fermarsi”, poichè gli antichi erano convinti che in questo periodo il Sole si fermasse fino al 24 giugno, giorno in cui cambia direzione e torna indietro.
Solstizio d’Estate: leggenda pagana
Nel solstizio d’estate il Sole, simbolo del fuoco, entra nel segno del Cancro, dominato dalla Luna (acqua).
Secondo un’antica leggenda pagana, nel giorno del solstizio si pensava che il Sole si fermasse per sposarsi con la Luna; è facile comprendere, quindi, come l’acqua ed il fuoco siano considerati i simboli solstiziali che si ritrovano in molte feste e tradizioni popolari.
Con l’avvento del Cristianesimo, la Chiesa, consapevole della difficoltà di sradicare queste credenze così consolidate nella cultura popolare, cominciò ad introdurre nuovi riti che assecondavano la superstizione: in particolare, associò la festa del solstizio d’estate alla celebrazione di San Giovanni Battista il 24 giugno.
Solstizio d’estate e la leggenda di San Giovanni
La notte di San Giovanni, la più breve dell’anno, era considerata magica e ricca di mistero… rappresenta in pieno l’intrecciarsi del sacro col profano, del religioso col blasfemo.
Numerosi erano i riti propiziatori per festeggiare l’evento: si accendevano falò sulle colline per ottenere la benevolenza del Sole e per allontanare gli spiriti maligni e le streghe che, secondo la tradizione popolare, nella notte fra il 23 e il 24 giugno, gironzolavano lanciando incantesimi e dirigendosi sotto la “Grande Noce” per la riunione planetaria annuale.
Solstizio d’estate e l’acqua di San Giovanni: la raccolta dei fiori
Le leggende narrano che il 23 giugno è buona abitudine raccogliere fiori di vario genere (come iperico – chiamata proprio erba di San Giovanni in quanto si usava per allontanare il demonio – lavanda, artemisia, malva , fiori e foglie di menta, rosmarino, salvia, fiordalisi, papaveri, rose , camomilla), caricati dell’energia solare del solstizio d’estate, periodo in cui la natura giunge al massimo splendore e che, nella notte che precede il festeggiamento del Santo, viene preparata l’acqua di San Giovanni per raccogliere la rugiada, che simboleggia la Luna.
L’acqua di San Giovanni e i suoi effetti
L’acqua di San Giovanni porterebbe fortuna e prosperità grazie all’incredibile potenza dei fiori e sarebbe in grado di proteggere i raccolti, allontanando le calamità; quest’acqua “miracolosa” si prepara per sfruttare la forza e la potenza di piante e fiori intrisi della rugiada degli Dei.
La leggenda vuole che questa acqua magica porti fortuna, amore e salute, che sia capace di allontanare malattie e calamità e di proteggere i raccolti.
Si crede infatti che durante la notte di San Giovanni cada la rugiada degli Dei, capace di influenzare piante e fiori donando loro una particolare forza: il solstizio d’estate sarebbe la porta attraverso cui gli Dei fanno passare i nuovi nati, proprio sotto forma di rugiada.
L’Acqua di san Giovanni: preparazione
Dopo il tramonto, le erbe raccolte vanno messe in acqua e si lasciano all’esterno per tutta la notte, così che possano assorbire la rugiada del mattino. Le erbe raccoglieranno la rugiada e da essa acquisiranno proprietà magiche.
La mattina del 24 giugno, l’acqua di San Giovanni si utilizza per lavare mani e viso, in una sorta di rituale propiziatorio e di purificazione che porterà amore, fortuna e salute.
Il Veliero di San Giovanni
Ma le leggende narrano anche di un altro rito da effettuare la notte di San Giovanni per propiziare il raccolto …o l’amore.
Si versava l’albume di un uovo in un contenitore di vetro e lo si esponeva sul davanzale tutta la notte.
Il mattino del 24, se all’interno del recipiente si formava una sorta di “veliero” ( da qui il nome del rito “il veliero di San Giovanni”), stava a significare che il raccolto sarebbe stato ricco e abbondante… così come la vita amorosa.
E voi, cosa farete per l’occasione?
Vi chiuderete in casa onde evitare di incontrare streghe intente a creare pozioni?
O celebrerete la notte magica di San Giovanni propiziando i vostri desideri attraverso la magia dei fiori solstiziali ?
Con affetto
Speranza